Palermo, 11 mag- “Per una corretta ripartizione del fondo destinato ai caregiver, i familiari che si occupano dell’assistenza di una persona non autosuficiente, occorre un monitoraggio della situazione odierna che non ci risulta essere stato fatto. Riproporre unilteralmente i criterii degli anni a partire dal 2018 per come l’assessorato alla famiglia intende fare ( nota n. 18466 del 9 maggio), può determinare una ripartizione non equa, che non tiene conto dei bisogni reali”. Lo sostengono Francesco Lucchesi, segretario Cgil Sicilia e Maria Concetta Balistreri, segretaria generale dello Spi Cgil in una inviata all’assessorato con la quale le due sigle chiedono un incontro.
“I criteri a suo tempo individuati- scrivono i due esponenti sindacali- rivestivano carattere sperimentale e di urgenza e dal loro monitoraggio dovevano discendere eventuali modifiche. Oggi dunque- aggiungono Lucchesi e Balistreri- occorre in primo luogo conoscere il numero dei comuni che hanno gia concluso l’iter procedimentale erogando le risorse a disposizione;il numero dei caregiver destinatari delle provvidenze, sia per i disabili gravi, sia dei disabili gravisssimi; gli importi delle provvidenze per singolo comune riconosciuti ai caregiver. Questo allo scopo di individuare eventuali correttivi per garantire un migliore utilizzo delle poche risorse a disposizione”.
Lucchesi e Balistreri rilevano ad esempio “la necessità di rivedere il criterio di ripartizione per distretto legato solo al numero di abitanti. “Sarebbe opportuno – sostengono- fare riferimento alla popolazione ultrasettacintacinquenne quale ulteriore elemento per pesare i singoli distretti”. Sottolineata anche la necessità di “indicazioni operative univoche per i bandi, dato che i comuni, anche all’interno dello stesso distretto, hanno utilizzato sistemi e metodi non omogeni sia sulla pubblicazione dei bandi e e anche sulla presentazione delle istanze”. I due sindacalisti sottolineano anche che le risorse 2021 dovrebbero essere ancora nella disponibilità di codesto Assessorato, in attesa di essere ripartiti non essendo state assegnate ai distretti”. Da qui , per Cgil e Spi,”la necessità di aprire il confronto per individuare i criteri migliori per sostenere il ruolo di cura e di assistenza dei caregiver siciliani cui il fondo è destinato”.